Siti è vispo e lotta con noi
Nell’intervista linkata, Walter Siti sottolinea, giustamente, la quantità di non conoscenza e buio (di “esperimento”, direi io) che alla letteratura è pressoché indispensabile per dirsi tale: per dirsi propriamente letteratura.
E lamenta un’inclinazione o attitudine spettacolarizzante di alcuni scrittori verso facili temi sociali e politici. E una conseguente semplificazione di retoriche e stili, fatti per rassicurare più che per infastidire e allarmare.
Anche se non lo sa, Siti difende la ricerca letteraria. (Ovviamente “non lo sa” perché pensa alla narrativa. E dunque ignora che di questo, anche di questo, nelle aree della scrittura di ricerca si parla da bei decenni).
NON BASTASSE CIÒ: il lettore scopre che oltre alle odiose guerre tra poveri esistono quelle buffe tra ricchi. (Ma questo aspetto lascio che sia il lettore dell’intervista a scoprirlo).